
Tre milioni di euro stanziati dalla regione Emilia-Romagna e un network che mette insieme gli Atenei regionali, i centri di ricerca e le imprese del territorio, con l’obiettivo di innovare grazie all’alta formazione universitaria, il comparto agroalimentare, negli ultimi anni sempre più strategico per la Regione e per il Paese.
Entro il prossimo triennio partiranno master di secondo livello, laurea magistrale, un’alta formazione dedicata alle imprese e un rafforzamento dei dottorati di ricerca. Un insieme di attività di formazione tale che possa dare ai giovani gli strumenti per lavorare e dare risposte nuove nell’agri-food e affrontando temi attuali che vanno dai nuovi metodi per la qualità e la sicurezza alla digitalizzazione e innovazione dei processi produttivi. Dalla riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni – consumi d’acqua, territori, emissioni – a nutrizione e salute. Dalla tracciabilità e dalla legislazione di settore al design e alla creatività applicati alla buona tavola.
Il tutto nel contesto della Food Valley regionale, comparto d’eccellenza in Italia e all’estero, col record europeo di prodotti Dop e Igp, aziende e gruppi industriali noti in tutto il mondo, così come saperi e tradizioni artigianali.
Il modello è quello del MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che “oggi richiama centinaia di ragazze e ragazzi da tutto il mondo con i suoi corsi di laurea internazionali in ingegneria nell’automotive” come dichiarato dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, “allo stesso modo vogliamo che anche dalla Food Valley arrivi una nuova spinta su ricerca e innovazione in un comparto così importante come quello agroalimentare.”
A partecipare al progetto ci sono tutte le Università regionali, Parma – capofila del progetto -, Modena e Reggio Emilia, Bologna, e Ferrara a cui si affiancano come soci aggregati, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che già fa parte della Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna; il Clust-ER Agroalimentare, che riunisce soggetti pubblici e privati, centri di ricerca, imprese, enti di formazione; imprese regionali, sia quelle leader di filiera che le piccole e medie imprese, e i cinque quartieri fieristici internazionali: Bologna Fiere, Fiere di Parma, Fiere di Rimini – Ieg, Cesena, Fiere di Piacenza.
“Una grande occasione per mettere nuovi talenti a disposizione delle nostre filiere produttive e un modo per creare nuova occupazione di qualità”, secondo le parole dell’Assessore alle attività produttive Vincenzo Colla.