Un algoritmo di machine learning per trovare e classificare il cibo ultra processato. Cioè il cibo che potenzialmente aumenta i fattori di rischio per diverse malattie, incrementa la possibilità di obesità, infarti, depressione e diabete di tipo 2.

E’ il progetto FPro, un algoritmo capace di elaborare un’amplissima varietà di dati a partire dalle tabelle nutrizionali poste sulle confezioni degli alimenti, e poi classificarli secondo una scala che va da 0 (alimento naturale non processato) a 1 (alimento ultra processato, quindi potenzialmente dannoso).

FPro, che significa Food Processing Score, è stato sviluppato da un team multidisciplinare guidato da Giulia Menichetti, laureata in fisica a Bologna e senior scientist all’Harvard Medical School e al Network Science Institute di Boston.

Per queste sue caratteristiche innovative e sostenibili il progetto FPro ha vinto i 5 mila euro del primo premio della Call4ideas 2021 di Think4Food. Think4Food è il progetto di open innovation di Legacoop Bologna che mette in connessione le imprese cooperative bolognesi con startup, ricercatori e studenti universitari che hanno idee innovative per lo sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare.

“Negli ultimi decenni – spiega Giulia Menichetti – ci siamo concentrati sulla genetica, eppure la nostra dieta ha un ruolo fondamentale sulle malattie cardiovascolari. Sul cibo, e sulle sue componenti chimiche, sappiamo davvero poco, così come sappiamo poco sugli effetti dei processi industriali che alternano e aggiungono agli alimenti molecole “aliene” alla nostra dieta originaria. Parliamo di cibo ultra processato, cioè trattato con aromi artificiali, coloranti e emulsionanti”.

Perché è importante individuare il cibo ultra processato lo spiegano i dati: un incremento del 10% dei cibi ultra processati consumati corrisponde ad un aumento del 12% del rischio di cancro, del di 21% depressione, del 12% di malattie cardiovascolari, del 15% di diabete tipo2 e dell’11% di obesità o sovrappeso.

“Col nostro algoritmo, che presto sarà disponibile tramite un’app e un sito, possiamo aiutare i ministeri della Salute a testare differenti scenari di intervento sulla catena alimentare per ridurre spese dei sistemi sanitari, visto che il cibo ultra processato ha un impatto sulla salute. Possiamo anche aiutare i consumatori per scegliere versione meno alterata dei cibi che consumano. Infine possiamo monitorare le offerte dei supermercati, definire standard di qualità, promuovere politiche di trasparenza sulla composizione del nostro cibo”.

Think4Food è un progetto di Legacoop Bologna, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Bologna e in collaborazione con Legacoop Agroalimentare, Legacoop Imola, Confcooperative Bologna, AlmaVicoo, Almacube, Innovacoop, Art-ER, Fondazione Fico, Impronta Etica e Future Food Institute. La Call4ideas è stata riservata a giovani under 40 che stanno sviluppando un’idea innovativa per contribuire al raggiungimento di uno o più dei 17 Sustainable Development Goals della Agenda Onu 2030.