«Volevamo creare un mercato in Senegal proponendo dei purè ricchi dal punto di vista nutrizionale e prodotti nel paese. Questo ci permetteva di avvicinarci ai consumatori valorizzando le nostre risorse locali». Sono le parole di Siny Samba, cofondatrice della startup franco-senegalese “Le Lionceau”, che presentano la “Startup Brics” un progetto che mira a una migliore alimentazione dei bambini. L’idea di creare purè nasce dopo un incontro con “Enda-Pronat”, una Ong (Organizzazione non governativa) che, in Senegal, porta avanti battaglie per lo sviluppo sostenibile e per migliorare le condizioni di vita dei produttori agricoli. La startup “Le lionceau” offre dei prodotti sia salati che dolci ricchi di vitamine, fibre, minerali e proteine, necessarie per i bisogni dei bambini.
«Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione», così si afferma nel punto 2 del secondo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Ed è quello che la startup senegalese prova a fare anche se nel suo piccolo. Inoltre, come scrive l’Unicef nel rapporto “Diamogli peso” pubblicato a dicembre 2018, sono 151 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione cronica, dei quali il 39% risiede nel continente africano. In Senegal, ha affermato Samba, «non c’è una reale distinzione tra l’alimentazione per i bebè e quella per gli adulti». Inoltre, la sensibilizzazione sull’importanza di un’alimentazione corretta per tutti è necessaria in Africa occidentale, dove, con conseguenze drammatiche, «ogni giorno si vendono più di cento milioni di dadi da cucina», come ha riportato Internazionale in un’inchiesta del 2016 del giornalista italiano Andrea De Georgio.
di Francesco Mazzanti