
Il packaging (imballaggio) dei prodotti alimentari è una delle principali cause di inquinamento poiché molto spesso involucri e contenitori vengono smaltiti in maniera sbagliata. Per ovviare a questo problema molte aziende stanno cambiando politica sostituendo la plastica con la carta, materiale biodegradabile e riciclabile al 100%. Pensiamo ad esempio al cartone per le uova. Resta il fatto, però, che anche lo smaltimento e l’avvio al riciclo della carta ha dei costi, seppur ridotti rispetto a quelli della plastica. Da questa riflessione è nato Biopack, un contenitore delle uova che una volta svuotato può essere piantato, annaffiato e germogliare così in una rigogliosa piantina di legumi. Inventato da George Bosnas, un designer di Salonicco, il contenitore Biopack è composto da polpa di carta, farina, amido e semi biologici di leguminose, l’ingrediente “segreto” che permette di trasformare questo packaging in piantina in soli 30 giorni.
L’invenzione è valsa al suo ideatore il premio “Young Balkan Designers 2019″, e vanta almeno due meriti: da un lato Biopack è ecologico e rispettoso dell’ambiente perché non si producono rifiuti per il suo smaltimento, dall’altro esso va ad arricchire il suolo in cui viene piantato. «Biopack è un packaging progettato per essere ecologico a tutti i livelli – spiega George Bosnas sul sito del suo progetto – La mia idea si basa su molteplici ricerche che dimostrano che la crescita dei legumi vegetali contribuisce ad aumentare la fertilità del suolo, poiché essi hanno la capacità di fissare l’azoto atmosferico».
di Teresa Panzarella