Se un settore è in crisi basta reinventarlo. È il caso dello zucchero in Italia. In particolare della pianta da cui deriva, la barbabietola da zucchero, la cui produzione negli ultimi anni è stata piegata dalla concorrenza francese e tedesca tanto da quasi cancellarne la sua coltivazione. Ma la sua polpa può diventare carburante agricolo bio. Per un’idea della Confederazione generale bieticoltori italiani (CGBI), è appena nato il marchio “Verdemetano”, il primo biocarburante avanzato tutto italiano ottenuto dalla materia prima dall’agricoltura dell’Emilia-Romagna dando piena concretezza al processo di decarbonizzazione dettato dalla politica ambientale europea e internazionale.
Gli agricoltori associati ottengono un premio di 5 euro a tonnellata sul prezzo della bietola da zucchero e l’intera produzione di polpe conferita dal bieticoltore viene trasformata nei 18 impianti biogas aderenti al gruppo bieticolo che fa capo a CGBI. «Il nostro obiettivo – spiega Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente CGBI e ANB (Associazione Nazionale Bieticoltori) – è rilanciare un settore provato dalla guerra sullo zucchero garantendo crescita, reddito e sviluppo a tutti gli associati e un futuro più sostenibile dal punto di vista energetico al Paese». Nell’ottica di dare impulso al progetto, è stata anche creata una piattaforma di scambio, denominata “Agri.bio.mobility”, che riunisce i produttori agricoli di biogas/biometano, il trasporto su gomma e le imprese che puntano alla sostenibilità come fattore distintivo della loro presenza sul mercato.
Articolo di Tommaso Felicetti